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Digital Supply Chain, come risolvere l’attuale crisi?

Sai come sono posizionati i tuoi servizi? Fare benchmark periodici ti assicura le migliori opportunità aumentando il tuo potere negoziale

Analisi, soluzioni e cosa aspettarci nei prossimi anni

La Pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio l’economia globale generando in più momenti gravi interruzioni della Supply e Digital Supply Chain.

Nonostante siano passati due anni dallo scoppio del virus, i CIO e i Supply Chain Manager si trovano ancora ad affrontare i rischi di fornitura, picchi delle domande e un difficile controllo della catena di approvvigionamento.

Ma non solo, si trovano a mantenere un alto livello di servizio per i clienti di fronte ad un’importante carenza produttiva. Infatti, ancora oggi, le restrizioni sulla circolazione delle merci, provocano interruzioni del transito che dilatano i tempi di consegna. Situazione che spinge a riorganizzare le priorità nei transiti in entrata e in uscita e a ripianificare la gestione delle spedizioni.

Una vera e propria crisi della Supply Chain.

Digital Supply Chain, criticità reali

Un recente studio commissionato da Reichelt Elektronik all’istituto di ricerca OnePoll, mostra come il 51% dei ritardi della supply chain abbiano avuto un forte impatto sulle aziende nell’ultimo anno, soprattutto in termini di fermo produzione. Infatti, mentre nel periodo gennaio-maggio 2021 le aziende registravano una media di 36,8 giorni di fermo produzione a causa dei colli di bottiglia nella catena di approvvigionamento, a otto mesi di distanza si segnala un aumento del 20%. Percentuale pari a 44,2 giorni di fermo produzione verificatisi in media negli ultimi dodici mesi.

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©ITIS Magazine

Le soluzioni per una Digital Supply Chain valida

Le aziende si stanno muovendo per colmare il divario che separa ricerca di resilienza (indispensabile per la convivenza con questa problematica) e sviluppo di una catena di approvviggionamento più robusta e stabile.

Sicuramente i colli di bottiglia hanno messo le aziende di fronte ad un problema reale e alla necessità di trovare nuove strade per un buon Supply Chain Management.

Vediamole insieme.

1. Dalla logistica all’aumento di investimenti in tecnologia

Sicuramente investire sull’automatizzazione dei nodi chiave dei processi della catena di approvvigionamento è un buon punto di partenza per sopravvivere e migliorarsi. Per aziende, grandi magazzini, uffici. L’intelligent automation consente un notevole miglioramento delle capacità di pianificazione della catena e dei suoi punti critici. L’intelligenza artificiale e la blockchain, ad esempio, grazie alla tracciabilità dei dati, aggiungono maggiore integrità e visibilità in termini di sicurezza per le catene di approvvigionamento. Nel 2022 parliamo di investimenti su abilitatori digitali avanzati, come il cognitive planning e gli analytics basati sull’AI.

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2. Logistica alternativa per una strategia cliente centrica

Consapevoli degli strascichi della pandemia, e che le interruzione delle catene potrebbero continuare anche in questo 2022, e forse anche per il prossimo anno, il vero valore risiede nel trovare una logistica alternata.

Progettare flussi logistici alternativi e organizzare magazzini più vicini ai clienti, reperibilità e massima organizzazione della catena e dei resi, abbattono i tempi lunghi di riempimento del magazzino e l’aumento considerevole dei prezzi.

3. Risk Management

Seguendo quanto raccontato sopra, senza forniture certe delle materie, è inevitabile che la produzione rischia continui ritardi.

Un problema non problema. Guardiamo l’altra faccia della medaglia. Un problema va sempre trasformato in opportunità. Infatti molte aziende stanno investendo su strategie di lungo termine base proprio sul risk managementsull’analisi del rischio. La soluzione sta nel re-ingegnerizzare le specifiche di prodotto in un’ottica di avere una Digital Supply Chain più resiliente e meno costosa.

Contromisure e strategie: volgiamo uno sguardo al futuro

La più importante sfida che i Digital Supply Chain Manager si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro riguarda la trasformazione digitale dei processi connessi allo scambio di materiali e delle relative transazioni. Per questo motivo occorre sviluppare la capacità di ridisegnare i processi in chiave digital, la conoscenza degli strumenti e tecnologie digitali e dell’automazione così come la capacità di integrare tecnologie diverse realizzando piattaforme di collaborazione fra i vari partner di filiera. Tecnologia, automazione e innovazione della Supply Chain rappresentano leve fondamentali per inseguire le esigenze del cliente, riducendo i tempi di risposta e fornendo il servizio/prodotto a costi competitivi.

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© Huffington Post

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