Bill Shock? No, grazie!
Tenere sotto controllo e fare periodicamente un check fatture delle proprie Telco aziendali è un’attività time consuming che genera notevole effort. È necessario però starci dietro e tenere traccia del proprio stato dell’arte perché spesso sono stati rintracciati errori di fatturazione che si traducono in voci di costo ingiustificate.
Errori di fatturazione: 3 Best Practices per riconoscerli e rintracciarli
Nessuno vorrebbe pagare ciò che non gli spetta e ciò che non risulta contrattualizzato. Molte volte, però, in fattura troviamo voci di costo ingiustificate perché paghiamo servizi inattivi o indesiderati e ci troviamo a non godere di sconti pattuiti al momento della firma del contratto con il carrier.
Senza neanche accorgercene, riusciamo a pagare fino al 30% in più di ciò che dovremmo per servizi che non rispondono pienamente alle esigenze del nostro business.
Recenti studi hanno constatato che l’incidenza degli errori di fatturazione è di circa il 4,5% all’anno. Dato che ci fa riflettere e che ci fa comprendere quanto sia davvero indispensabile compiere con costanza le analisi delle bollette Telco.
Possiamo adottare alcune Best Practices da seguire per evitare Bill Shock? Certo che sì. Scopriamo quali.
Best Practice n.1:
Confrontare ciascuna fattura con i termini pattuiti al momento della firma del contratto.
Ma il confronto non basta soprattutto se si pensa che nell’attuale fattura potrebbe nascondersi un errore che non è stato opportunamente evidenziato in quella precedente.
Inoltre, fare un check voce per voce è un’attività time consuming soprattutto se si parla in termini di Telecomunicazioni per l’azienda, perché le linee di telefonia fissa e mobile sono numerose e con voci difficilmente rintracciabili. Questo scenario ci induce, ahimè, a trascurare l’attività di controllo periodo e a notificare gli extra costi al nostro fornitore solo in caso di evidenti scostamenti dai termini contrattuali.
Best Practices n.2:
Ricevere un riscontro tempestivo e risolutivo senza dover fare push costanti sul fornitore evitando quindi dispersione di tempo e di energie.
Best Practices n.3:
Avere un pensiero laterale e provare a ribaltare questo paradigma introducendo la giusta tecnologia che permetta di ingegnerizzare tutte le attività di analisi delle fatture e che aiuti a risparmiare fino al 30%.
Come farsi supportare nel tener traccia degli errori in fattura?
L’unico modo per non subire Bill Shock in bolletta è riconoscere gli errori di fatturazione nel momento giusto e farsi supportare dalla tecnologia più adatta. Tecnologia e uomo sono il perfetto mix per lavorare in simbiosi e ottenere i migliori risultati in termini di performance, effort e tempo.
Come riconoscere gli errori in fattura?
Scegliere la giusta tecnologia ti aiuta a risparmiare tempo. Analizza le fatture al posto tuo. Basta scaricare la fattura dal portale del proprio fornitore e darla in pasto ad un algoritmo in grado di evidenziare gli errori.
In qualsiasi processo di analisi e controllo è importante storicizzare i dati. Utilizzando un unico database è possibile riporre e tenere al sicuro tutte le fatture, e con un unico accesso esaminare e confrontare in poco tempo i dati.
Da non trascurare la comunicazione con il fornitore, che deve essere semplice ed agevolata. L’obiettivo è cercare di automatizzare, per quanto possibile, le attività di creazione di note di credito e attività push per il riscatto degli extra costi
Farsi supportare da un tool significa incrementare del 100% la possibilità di scovare gli errori in fattura. Gestire al meglio questo processo libera l’80% di effort di gestione.
Il nostro team è consapevole di questo e di quanto sia indispensabile il supporto della giusta tecnologia in un processo complesso come questo. Ed è per questo che ha pensato e creato Babel, un tool che gestisce la fase di gestione e Governance dei contratti Telco e IT.
Evita il Bill Shock, risparmia tempo e investi denaro in attività che facciano crescere il tuo business: scegli Babel
Babel è la piattaforma consulting per la gestione delle gare e della governance degli asset ICT aziendali che si discosta dall’ideale di software su licenza perché è un tool interamente gestito dal un team di consulenti.
Babel, che supporta i professionisti del Procurement e i Responsabili IT e interviene in ambito di telecomunicazioni, data center, networking, UCC, cloud e device, agisce nei tre momenti salienti del ciclo di vita degli acquisti ICT.
1. Gara
I nostri interlocutori impiegano effort e risorse in questa fase. Grazie a Babel, possono affidarsi a un metodo strutturato che ottimizza gli asset, definisce il miglior design tecnologico ed emette un benchmark di mercato misurato su esigenze e consistenze. Babel ha messo un punto alle offerte difficili da interpretare: lo strumento seleziona quelle in linea con i needs dal punto di vista tecnologico ed economico riuscendo a generare fino al 30% di saving, mantenendo alte le performance.
2. Provisioning
Migrare da un fornitore all’altro è scoraggiante e spuntare i task in vista di un delivery on time e on budget risulta utopico. Grazie a Babel è possibile contare su un team di PM in grado di garantire un delivery in linea con le aspettative del Business.
3. Governance
Un modulo che rileva e riscatta gli errori di fatturazione, monitora i consumi e valuta la bontà dei fornitori (qualità del servizio e adeguatezza del contratto). In questa fase, il team di consulenti sostituisce il professionista liberando l’80% di ore-uomo.
Per quanto sul mercato esistano molte e diverse soluzioni di e-supply chain e di e-procurement che standardizzano i processi di acquisto, è anche verso che esse stesse non presentano un’offerta verticale sulle Telco e IT.
Babel invece sì, e si distingue dalle altre soluzioni perché è il mix perfetto di tecnologia e competenza, di machine learning e esperienza umana.
Per approfondire la soluzione, parla con un esperto
Per conoscere il video teaser di Babel, clicca qua sotto: